In vista delle celebrazioni del Dantedì di quest’anno, che marca il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta, ho deciso di fare un piccolo excursus su Dante e la danza.
Se non siete nuovi su questi lidi o mi conoscete, lo sapete, non riesco a non pensare a una cosa senza declinarla alla danza. E mi son chiesta: ma la parola danza quante volte appare nei testi di Dante?
Da una personale rapida ricerca, che non ha assolutamente velleità filologiche, è emerso che:
- il termine DANZA appare sei volte tra Detto d’amore, Il fiore e le cantiche della Commedia;
- il termine DANZAR(E) appare una volta nel Detto d’amore;
- il termine BALLO appare tre volte tra Il Fiore e l’ultima cantica della Commedia.
![Dante Sonata, Michael Somes e Margot Fonteyn](https://www.lagiraffadalcollocorto.it/wp-content/uploads/2021/03/Thoms_figure-4-1024x768.jpg)
Come sottolineato anche dalla rivista Dante e l’Arte dell’Institut d’Estudis Medievals dell’Universitat Autònoma di Barcellona, la danza nella Commedia rappresenta la figura poetica dei moti dell’anima.
Interessante notare come a più riprese il nostro poeta sembra superare (o non curarsi) del giudizio negativo sulla danza espresso dalla Chiesa fino a quel momento.
E così nella Commedia, di cantica in cantica, la danza diventa agente narrativo della salvezza dell’uomo, assumendo un valore da profano a religioso.
Nell’Inferno la danza rappresenta la causa e il risultato della punizione, nel Purgatorio la disciplina della redenzione, per infine rendersi effetto della prossimità del divino del Paradiso.
![](https://www.lagiraffadalcollocorto.it/wp-content/uploads/2021/03/Thoms_figure-1-792x1024.jpg)
E invece per quanto riguarda i balletti ispirati dalle opere di Dante?
Da grande amante della tradizione inglese il mio primo pensiero va a Dante Sonata di Sir Frederick Ashton.
Balletto in un atto unico del 1940 su musica di Franz Liszt, è una rilettura allegorica della lotta tra il bene contro il male – vista la complessità della assai ricca e articolata trama della Commedia – che trasforma in linguaggio danzante anche l’orrore della Seconda Guerra Mondiale che al tempo andava profilandosi all’orizzonte.
![Dante Sonata, Sadler's Weels Ballet](https://www.lagiraffadalcollocorto.it/wp-content/uploads/2021/03/Thoms_figure-6-1024x749.jpg)
Il disegno coreografico prevedeva una ventina di elementi del corpo di ballo divisi in Children of Light (di bianco vestiti) e in Children of Darkness (in nero, con dell’aggiunta di stoffa nera arrotolata lungo il corpo a mo’ di serpenti). Alcuni ballerini si staccavano poi dal gruppo per eseguire assoli o pas de deux in cui incarnavano personaggi mitici e storici, rappresentativi di precise forze morali.
![Dante Sonata "2000", Birmingham Royal Ballet (Children of the Darkness/Children of the Light)](https://www.lagiraffadalcollocorto.it/wp-content/uploads/2021/03/brb-dante-1.jpg)
Purtroppo la coreografia originale è andata perduta, ma Sir David Bintley (direttore artistico del Birmingham Royal Ballet dal 1995 al 2019), grazie anche all’aiuto di tre membri del cast originale, ha ricreato il balletto che è riuscito a riveder le stelle il 14 aprile 2000.