Locandina

Di solito le mie incursioni a teatro di cui vi ho raccontato riguardano balletti, musicals e teatro di prosa. Ma c’è un altro posto in cui torno sempre con piacere: la sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per assistere ai concerti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Ascoltare un’orchestra sinfonica che suona dal vivo è un’esperienza quasi mistica che consiglio a tutti di provare almeno una volta nella vita, anche se non sapete nulla di musica o tendenzialmente il vostro genere è l’heavy metal o i Cugini di Campagna.

Il programma proposto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è ricco e variegato, ce n’è davvero per tutti i gusti. Quando posso, assisto sempre con piacere alle proiezioni di film con orchestra dal vivo: trovo che questa formula sia l’ideale come primo approccio sia per i più piccini che per il pubblico più restio (ve ne avevo già parlato QUI e QUI).

Questo febbraio, invece, sono andata a ben due concerti:

  • Il programma di sabato 2 febbraio prevedeva: Notte Trasfigurata di Schöenberg e Rhapsody in Blue e Un Americano a Parigi di Gershwin.

L’omaggio a Gershwin è stato senza dubbio il momento più bello della serata dove l’orchestra, alla guida del Direttore Antonio Pappano, si è arricchita di ritmi (e strumenti) jazz. Il perfetto pianoforte solista era guidato dalle sapienti mani di Conrad Tao.

  • Il programma di sabato 23 febbraio era dedicato a tre grandi compositori: Brahms con le sue Danze Ungheresi, il Concerto per violino di Dvorák (con il violino solista di Joshua Bell) e la suite dal balletto Romeo e Giulietta dell’immenso Prokofiev. Direttore della serata Jakub Hrůša.

Come ho detto sopra, i programmi delle serate hanno ampio respiro e permettono di conoscere e (ri)scoprire grandi compositori e musicisti. Osservare ed ascoltare un’orchestra dal vivo è un’esperienza affascinante: ogni strumento ha il proprio ruolo, la propria individualità (e il proprio modo di muoversi) e, quando si fonde insieme con gli altri, risalta ancora di più. Il direttore di orchestra balla armato di bacchetta (altro che Expecto Patronum).

Credo che porterò con me per sempre il ricordo dell’esecuzione della suite di Romeo e Giulietta di sabato 23 febbraio: a fine concerto ero talmente sopraffatta dalle emozioni che non riuscivo a trattenere le lacrime. L’ascolto di determinati brani è in grado di toccare la vostra anima in maniera così intima che è praticamente impossibile restare impassibili, provare per credere.

Vi consiglio di cuore di dare ai concerti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia una chance. La musica classica non è solo per i borghesi con la pelliccia. E a Santa Cecilia propongono incontri per ogni tipo di pubblico, dalle domeniche per le famiglie, agli inviti all’ascolto, all’aperitivo con incontro con specialisti del settore. I prezzi sono super abbordabili e ci sono sempre vantaggiosi sconti (date uno sguardo alla loro pagina Facebook o al sito ufficiale); inoltre all’Auditorium Parco della Musica c’è un’acustica meravigliosa, quindi, qualora siate seduti all’ultima fila della seconda galleria, godrete comunque di un meraviglioso concerto.

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Entusiasta dell'arte in tutte le sue forme. Vado spesso a teatro e poi ve lo racconto.

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